Masterplan, chiarisce Marsilio anche su Abbazia di Sulmona: nessun fondo “dirottato” si tratta solo di “riprogrammazione”

L’AQUILA – Non ci saranno dirottamenti di fondi, come annunciato strumentalmente da qualche consigliere regionale di opposizione, ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in una conferenza stampa accompagnato da ha affermato il presidente della Regione in conferenza stampa, affiancato dal vice presidente Emanuele Imprudente e dal sottosegretario alla Presidenza Umberto D’Annuntiis.

E si riferiva anche al progetto Spirito d’Abruzzo che interessa l’Abbazia Celestiniana di Sulmona, che quindi non verrà toccato.

Questo appunto per rispondere alle accuse di chi lo aveva attaccato per la delibera di giunta con cui si stornavano 217 milioni di fondi europei dal Masterplan per finanziare provvedimenti economici in sostegno di famiglie e imprese a causa dell’emergenza Covid. Il Presidente ha poi parlato di mistificazione e sciacallaggio messi in atto dall’opposizione, che interviene in un periodo in cui, guarda caso, ci si avvicina anche alle elezioni: “non c’è nessuno scippo, nessun ritardo, ma si tratta di un accordo vantaggioso per l’Abruzzo”.

“Sono soldi che erano bloccati e che grazie a questo provvedimento potremo spendere subito a sostegno delle imprese e delle famiglie. Lo Stato ce li ridarà con la nuova programmazione dei fondi europei, quella 2021-2027, in aggiunta a quelli già previsti”. Le opere del Masterplan pertanto saranno solo temporaneamente “congelate”.

“Il Dipartimento della Coesione ci aveva detto che 392 del Fsc erano a rischio definanziamento – ha detto Marsilio – perché non erano ancora stati spesi. Sfruttando una possibilità espressamente prevista dal decreto rilancio agli articoli 241 e 242, abbiamo deciso di usare una parte di questa somma, i 217 milioni di euro della delibera, per finanziare subito interventi  finalizzati a fronteggiare l’emergenza  sanitaria, economica e sociale conseguente alla pandemia, blindando la parte restante destinandola a opere di interesse strategico”.

Le 22 opere che abbiamo scelto” ha continuato il Presidente “sono quelle la cui progettazione era ancora molto indietro, per molte di esse erano stati fatti solo studi di fattibilità. Per ogni intervento è stato riprogrammato il 93% dell’importo complessivo: il restante 7% è stato mantenuto per permettere comunque alle varie stazioni appaltanti di andare avanti con i progetti. In questo modo abbiamo ottenuto due risultati: potremo spendere subito sul territorio risorse che altrimenti sarebbero rimaste ferme per ancora chissà quanti anni e non abbiamo perso un euro, visto che i soldi che oggi rimoduliamo ci verranno restituiti nel prossimo ciclo di programmazione, quello 2021-2027, in aggiunta a quelli già previsti”.

Non potevamo fare altrimenti – ha aggiunto – visto che degli oltre 100 miliardi di euro frutto di scostamenti di bilancio che il Governo ha destinato ai vari provvedimenti presi dopo il Covid, non un euro è finito per finanziarie politiche in favore dei territori. Anzi, per far fronte alle spese emergenziali abbiamo speso 84 milioni di euro, per rientrare dei quali è ancora in corso una trattativa con Arcuri, Borrelli e il ministro Boccia. In più, abbiamo accumulato un deficit di 65 milioni di euro dovuto alle maggiori spese e alle minori entrate. La riprogrammazione dei fondi europei era l’unica strada per accedere alle risorse di cui avevamo bisogno”.

Dal Pd, ha concluso Marsilio “è stata montata una campagna stampa vergognosa, uno sciacallaggio mistificatorio, fatto solo per motivi elettorali. E’ stato il Pd, con il suo governo e i suoi ministri, a volere la legge che ci ha imposto questa riprogrammazione. Dovrebbero vergognarsi per come hanno governato questa Regione e per non aver saputo spendere i fondi del tanto decantato Masterplan”.

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